top of page
se dovessi tornare.jpg

23 - 26 ottobre

SE DOVESSI TORNARE

di
Ester Palma e Giovanni Biraghi
con

Maria Sofia Palmieri, Morena Mancinelli, Tommaso Arnaldi

regia

Andrea De Rosa

​

Due giovani donne e un uomo si ritrovano rinchiusi in uno scantinato senza sapere come e perché ci sono arrivati: sembra l’incipit di un thriller, ma è la storia di Bianca Balduzzi, trentenne blogger e imprenditrice di moda, appassionata di spiritualità new age e meditazione, figlia di un senatore noto per il suo impegno per i diritti civili con cui condivide la gestione di una onlus per aiutare i bambini del Malawi, di Armando Lanzi, un 35enne tassista romano, spaccone un po’ vigliacco e razzista, e Alina Couciuscu, coltissima moldava dipendente dell’ambasciata del suo Paese. I tre non si conoscono e hanno vite, culture e idee molto differenti, senza alcun punto in comune, né nei loro confusi ricordi riescono a mettere a fuoco cosa è esattamente accaduto prima di ritrovarsi insieme nello scantinato.
Passato il primo momento di sconcerto e paura, in cui Armando sospetta di entrambe le sue compagne di prigionia di essere causa o mandanti del suo rapimento, i tre cercano di mettere a punto una strategia per liberarsi, ma si rendono ben presto conto che i loro sforzi sono inutili. Poco dopo però iniziano a accadere strani fatti, come se qualcuno dall’esterno introducesse nella cella improvvisata messaggi e ricordi dal mondo esterno, dalla vita dei tre “prigionieri”: prima un messaggio registrato del padre di Bianca (di cui si scopre una truffa con degli appalti pubblici), poi uno strano anello, appartenuto a un boss mafioso, Don Salvo, sulla mano di Armando, poi ancora una foto per Alina, in cui è a una festa della sua ambasciata con lo stesso boss, implicato in un traffico di rifiuti tossici, in cui è coinvolta.
Fra i tre riparte uno scambio di accuse e sospetti, ma vengono alla luce anche fragilità e storie passate soprattutto di Alina e Armando, vittime nell’infanzia di violenze familiari. Dei tre, Bianca è quella ancora piuttosto confusa, con frequenti momenti di assenza e di sofferenza. Finché nella cella viene trovato un romanzo dalle pagine bianche: Bianca legge il suo nome in copertina e ricorda di averlo scritto, ma senza mettere a fuoco precisamente di cosa si tratti. Fra le due donne però inizia a stabilirsi una forte intimità, si scambiano confidenze anche sentimentali, mentre Armando, rimbeccato di continuo da Bianca, che lo disprezza per il suo razzismo, non smette di sparare a zero sugli stranieri e sui “pariolini” come Bianca stessa, che spiega di essere fidanzata da 5 anni con un certo Vittorio, collaboratore di suo padre, che vorrebbe sposarla. Lei però non è convinta, lo considera grigio e un po’ noioso, è molto in dubbio. Tanto che ha avuto anche una storia clandestina con un intellettuale amico di famiglia. Alina invece è pazza del suo Rino, che non può vedere spesso perché è un poliziotto delle forze speciali e ha una vita piuttosto misteriosa, per motivi di lavoro. Le due ragazze progettano di vedersi fuori da lì, di incontrarsi con i rispettivi compagni, quando dal libro cade una foto che Armando si affretta a raccogliere: è di Bianca con Vittorio, in cui però Alina riconosce il suo Rino.
All’inizio pensano a una somiglianza, ma devono arrendersi all’evidenza: è lo stesso uomo, che ha tradito e ingannato entrambe. E le maschere cadono, all’improvviso…
“Se dovessi tornare” è una commedia “nera”, brillante e satirica. Si ride, ma si riflette anche sui luoghi comuni e i pregiudizi di oggi, grazie a un fuoco di fila di battute e di situazioni comiche. Bianca, Alina e Armando siamo tutti noi in fondo, che a volte, dietro alla facciata razionale e “benpensante”, conserviamo intatti pregiudizi su chi è diverso da noi e chi non conosciamo.

 

​

orario repliche: dal giovedì al sabato h.21:00; domenica h.18:00

biglietti: intero € 25,00; ridotto € 19,00

​

per gli spettacoli fuori cartellone la vendita online non è ancora disponibile

bottom of page